L’affiatamento di una squadra che persegue lo stesso obiettivo è stata, per me, un’arma potentissima!

Francesco Francese

Sono Francesco Francese, responsabile della divisione Loan Services di Prelios Valuations a Roma.

Coordino un magnifico gruppo di persone impegnate nella valutazione di immobili che vengono prestati in garanzia alle Banche per l’ottenimento di finanziamenti. Una delle caratteristiche del nostro lavoro è quella di essere molto focalizzati sul rapporto con il cliente, gestendo il coordinamento di professionisti esterni su tutto il territorio nazionale e il controllo di qualità delle perizie.

Dalla laurea all’Università La Sapienza di Roma in architettura, ormai tanti anni fa, come sono finito a fare questo lavoro? Il fatto curioso è che all’esame di Estimo avevo pronunciato la fatidica frase: “Professore, mi metta il voto che crede, tanto non farò mai valutazioni di immobili!”. Anche se si trattava di un 28/30, credevo di meritare di più. In realtà ho sbagliato la previsione più importante della mia vita lavorativa, quella del mio futuro nel campo delle valutazioni.

Il giorno in cui mi sono trovato a dover decidere se restare in una società di nome Milano Centrale quando questa fece un’OPA su UNIM (immobiliare dell’INA assicurazioni dove ero stato assunto solo pochi mesi prima), non avevo le idee molto chiare su quello che avrei dovuto fare. Ero inesperto delle dinamiche aziendali e attrezzato solo con le competenze acquisite all’Università e negli studi tecnici di architettura, oltre all’incoscienza e alla buona volontà.

Comincia così la mia l’avventura. Negli anni a seguire ho avuto l’opportunità di lavorare in diversi ambiti: valutazioni e frazionamenti per le vendite di interi stabili, analisi della regolarità catastale ed edilizia, studi di fattibilità economica per le acquisizioni di immobili finiti e in costruzione, controllo di qualità delle perizie, formazione a colleghi e tecnici esterni, responsabile di commessa, responsabile di servizio, consigliere di CDA, segretario di un’associazione di società di valutazione. Tutto all’interno della stessa realtà aziendale. Lei si evolveva intorno a me e io con lei.

La varietà degli incarichi, la dinamicità dei contesti hanno reso il mio percorso decisamente interessante e questo è stato di certo uno dei motivi che mi ha fatto mettere radici in questa azienda.

Non è stato tutto solo fluido: ci sono stati dei punti fissi, e fra questi i colleghi. Per periodi più o meno lunghi i rapporti umani che si sono creati grazie al lavoro sono stati sempre ottimi, e non solo legati all’ambito strettamente lavorativo. L’affiatamento di una squadra che persegue lo stesso obiettivo è stata un’arma potentissima che ci ha permesso di raggiungere risultati ambiziosi. Ottenere questo amalgama è una delle attività che richiede maggior impegno per chi coordina risorse. Si tratta di un’alchimia fatta di capacità, caratteri, speranze, ambizioni, necessità, amicizie che devono essere dosate nel giusto equilibrio. È complesso, ma sicuramente ripaga dieci volte tanto.

I responsabili che ho avuto in questi oltre venti anni di lavoro hanno saputo creare questa chimica e io spero di essere riuscito a fare altrettanto con i miei collaboratori.

Oggi, con qualche anno di esperienza, penso ancora che il miglior consiglio che si possa dare ad un neoassunto sia quello di ascoltare le persone cui si lavora, condividere le proprie idee e irradiare e assorbire umanità per avere relazioni il più possibile piacevoli e costruttive. Da questo tessuto nascono le cose migliori in termini di idee, soluzioni in un ambiente lavorativo sano e stimolante.

Purtroppo, la pandemia che ci ha colpito sta incidendo molto sulla capacità e volontà delle persone di avere rapporti interpersonali. Il distanziamento, i protocolli aziendali per il contenimento del contagio del COVID-19, stanno rendendo sempre più rare le occasioni di incontro in presenza. Nel contempo si afferma sempre più forte una nuova modalità di comunicazione che ci ha svincolato dalla fisicità dell’ufficio per accompagnarci in un mondo virtuale “maledettamente” efficace e funzionale.

Da questo punto di vista, il nostro Gruppo è stata pronto e reattivo da subito: tutto è stato più facile grazie all’adozione dello smart working (modalità adottata e diffusa già prima della pandemia) e delle dotazioni necessarie a lavorare da remoto. Tengo anche a sottolineare come Prelios Valuations sia stata sempre molto all’avanguardia nell’utilizzo di processi e programmi assistiti dalle nuove tecnologie. La connettività, la disponibilità di tutti i dati in rete, machine to machine e cloud computing per noi sono già da tempo una realtà.

Ovviamente l’emergenza sanitaria non ci aiuta: il mondo è cambiato di colpo e continua a farlo, senza lasciare intravedere cosa resterà quando tutto sarà finito. Anche in questo caso, non posso far altro che tenere il ritmo e seguire a ruota. A proposito di “seguire a ruota”, a sorpresa, un aspetto positivo nella pandemia c’è stato. La mia famiglia ha sentito la necessità di dare un impulso forte all’adozione di comportamenti green, già abbastanza radicati in me e in mia moglie, amanti della natura e della vita all’aria aperta e mai domiti nel trasmettere questi ideali ai nostri figli.

Negli ultimi mesi siamo diventati sempre più attenti a cosa mangiamo, alla provenienza dei prodotti, al riciclo, a limitare l’uso dell’auto e della carne.

Già amante dell’escursionismo, della MTB e della fotografia, per me il passo è stato quasi automatico. Dopo aver utilizzato la bicicletta in città per circa cinque anni, a marzo ho venduto l’auto. Già da molto tempo ero convinto che i tempi ormai fossero maturi per intraprendere scelte più sostenibili e green; questa ulteriore scintilla penso proprio di doverla alle limitazioni del lockdown.

La bicicletta è diventata anche il fil rouge della nostra estate, con un inaspettato successo anche fra i ragazzi. Abbandonata l’auto, siamo andati in tour fra Umbria e Toscana spostandoci solo con bici e treno. La cosa più bella è che l’esperienza è stata così appagante e coinvolgente da riprometterci di replicare anche la prossima estate, magari con qualche breve fuga anche nei weekend di primavera… meglio di così…!