Mi chiamo Alessandro Combattente, sono un giovanile cinquantenne napoletano, che vive nell’efficiente (ma ahimè lontana dal mare!) Milano da ormai undici anni. A 23 anni mi sono diplomato al Conservatorio a pieni voti in violino e nel 1997 ho conseguito la laurea in Economia del Commercio Internazionale e Mercati Valutari all’Università di Napoli Parthenope. Prima di essere assunto ho svolto il tirocinio e superato l’esame di Dottore Commercialista e Revisore Contabile a Roma. Lavoravo già da tempo come violinista solista in concerti di musica da camera e in varie orchestre, quando ho vinto una borsa di studio per il master in “Metodi quantitativi per le decisioni manageriali” presso la SDA Bocconi di Milano, esperienza che mi ha dato il “LA” al mondo aziendale. Oggi in Prelios sono Team Leader NPL Workout.
Si sa, a una certa età la memoria se ne va… se penso al mio primo giorno di lavoro, occorre tornare al Giurassico! A dirla tutta, il primo giorno non lo ricordo proprio – era il 2 aprile 2001 – ma non dimenticherò mai la telefonata con cui mi hanno comunicato l’assunzione a tempo indeterminato: ero entusiasta! A quei tempi non esisteva Linkedin o una sezione del sito aziendale dove candidarsi: il lavoro si cercava sfogliando giornali, spedendo il cv con la raccomandata, facendo la fila in posta. Da vero nostalgico napoletano, conservo ancora il ritaglio dell’articolo di giornale che ha dato il via alla mia carriera.
Vent’anni fa l’azienda si chiamava Servizi Immobiliari Banche, poi diventata Pirelli RE Credit Servicing. Oggi è Prelios Credit Solution. Il mio ruolo nel tempo è cambiato, così come le sedi: ho iniziato a Napoli, sono stato quattordici mesi a Padova, per arrivare infine a Milano. Sono stato assunto nell’area della pianificazione e coordinamento della filiale, ma quasi subito sono passato al core business del loan management. Non sono un legale ma ho trovato qui lo spazio per crescere e mettere a frutto le mie competenze e la mia professionalità. Sono un uomo che si nutre di numeri: KPI e BP sono pane per i miei denti. Mi piacciono le sfide e i nuovi progetti: pensare e realizzare processi, come pure prevedere le criticità per poterle risolvere insieme al mio team.
Dopo i primi sette anni a Napoli avevo bisogno di aria nuova, di un cambiamento che mi stimolasse. Così mi sono candidato per un nuovo progetto di business management e dopo poco ero su un treno per Padova: la sfida era quella di costruire una nuova metodologia di gestione delle risorse, nella cornice di una piccola filiale altamente performante e dalle buone prospettive. L’esperienza di Padova resterà sempre un ricordo luminoso: lavoravo con entusiasmo, il clima in ufficio era ottimo e in un paio d’ore ero sulle Dolomiti, sci ai piedi, per dedicarmi alla mia seconda passione dopo la musica. In pochi mesi però il mondo cambiò, iniziò la crisi del 2009 e la filiale venne chiusa. Prelios mi propose di scegliere la mia prossima meta e con la mia futura moglie – conosciuta sotto la torre padovana di Galileo – optammo per Milano.
Gli anni che seguirono li ricordo come molto impegnativi: la crisi globale che ha segnato il settore immobiliare ci ha messo a dura prova. In quel periodo si faceva una grande fatica a fare ricavi, ma tutti abbiamo sempre avuto tenacia e fiducia. Abbiamo collaborato e, con determinazione e caparbietà, abbiamo lavorato per raggiungere i risultati prefissati. Da musicista e figlio d’arte (mio padre era direttore d’orchestra) mi piace immaginare Prelios come una grande orchestra sinfonica, dove ciascuno suona con il proprio strumento la parte assegnata di una partitura musicale. Se l’orchestra suona bene, i ricavi aumentano e l’atmosfera lavorativa si inebria di un’euforia contagiosa. E così siamo usciti a testa alta dalla crisi e siamo tornati a “suonare” con grande effetto sul mercato. Nonostante le difficoltà e le incertezze, l’azienda non ha mai smesso di pensare al futuro e alla mission, investendo prima di tutto nel capitale umano, valorizzando ciascuno di noi, riconoscendo e gratificando il raggiungimento degli obiettivi dei singoli e dei team.
Quest’anno la pandemia ci ha posto davanti a una nuova sfida imprevista che, per fortuna, non ci ha colto impreparati: lo smart working in Prelios era già prassi testata e consolidata. Ed ecco che in un lampo i colleghi e la grande famiglia Prelios si sono fusi con le nostre famiglie naturali. Il passaggio è stato dolce, forse perché negli anni passati l’azienda aveva per prima aperto le sue porte alle famiglie, in occasione dello scambio di auguri natalizi. I miei figli aspettavano con gioia il giorno della “festa in ufficio di papà”, quando partecipavano ai laboratori pensati apposta per loro, mangiavano patatine e coca cola a volontà e io potevo far veder loro con orgoglio il mio ufficio e la mia scrivania, presentare i miei colleghi e raccontare aneddoti. In quell’occasione mi sono dovuto inventare un modo semplice per spiegare a Riccardo e Chiara (10 e 9 anni) il mio lavoro: riuscire ad aiutare il debitore e il cliente (banca/investitore) a trovare una soluzione che li rendesse felici. Oggi potrei aggiungere che in Prelios facciamo di meglio: valorizziamo patrimoni trascurati, deprezzati, nascosti o bloccati; reimpieghiamo le ricchezze e le trasformiamo da passività in attività per il bene di tutta l’economia. E tutto questo è possibile grazie alla vasta gamma di competenze e all’alta professionalità che popolano la nostra azienda, al lavoro di squadra, alla disponibilità, al confronto, alla condivisione degli obiettivi e all’impegno di tutti.